Quando nel 1998 al salone dell’auto di Parigi debuttò la prima Audi TT, il pubblico ne fu entusiasta. Quest’auto non fu solo un altro modello nella gamma del marchio tedesco, ma divenne un’icona del design, un simbolo di stile e tecnologia. Scopriamo cosa rende così speciale la prima generazione della TT, come è evoluta e quali curiosità la riguardano.
Designazione interna e piattaforma
La prima generazione della Audi TT è conosciuta con il codice di fabbrica Typ 8N. Era basata sulla piattaforma PQ34, condivisa con la Volkswagen Golf IV, la Skoda Octavia I e altri modelli del gruppo. Tuttavia, a differenza dei suoi "fratelli" più pragmatici, la TT aveva un design unico e un carattere sportivo.
Restyling: l’evoluzione dello stile e della tecnologia
Inizialmente, la TT fu prodotta dal 1998 al 2006, ma nel 2003 subì un restyling. I cambiamenti estetici non furono radicali, ma comunque evidenti:
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Nuovi paraurti, più aggressivi, con prese d’aria ridisegnate.
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Fari e luci posteriori più moderni.
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Nuovi dischi delle ruote, tra cui i famosi "a petalo".
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Miglioramenti agli interni: materiali più pregiati e un nuovo sistema multimediale.
La novità più importante fu l’introduzione di nuovi motori dopo il restyling, incluso il potente 3.2 litri VR6 da 250 CV con trazione integrale quattro.
Tipi di carrozzeria: sportiva e versatile
La prima generazione della TT era disponibile in due versioni:
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Coupé (2+0) – una due porte classica con tetto inclinato.
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Roadster (2+0) – la versione scoperta con capote in tessuto.
Entrambe le versioni erano accattivanti, ma il Roadster attirava inevitabilmente più attenzione, specialmente nelle giornate di sole.
Marcatura della plastica dei paraurti: >PP/EPDM TV20<
Come rimuovere il paraurti anteriore
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Aprire il cofano.
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Rimuovere i sei gancetti e togliere la copertura in plastica.
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Svitare i sei bulloni (avvitati dall’alto verso il basso) che fissano la parte superiore del paraurti.
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Svitare i quattro (o sei) bulloni nella parte inferiore (avvitati dal basso verso l’alto).
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Girare le ruote verso l’esterno.
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Nelle ruote, svitare i tre bulloni per lato che fissano i parafanghi (parte anteriore).
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Spostare i parafanghi e svitare due dadi per lato all’interno dei passaruota.
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Se presenti, svitare un bullone per lato che fissa gli angoli ai parafanghi.
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Sbloccare i gancetti nei parafanghi (tirare gli angoli verso di sé).
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Con l’aiuto di un’altra persona, rimuovere il paraurti tirandolo in avanti (fare attenzione ai cavi e ai tubi).
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Scollegare i connettori elettrici (se presenti).
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Scollegare i tubi dei lavafari (potrebbe fuoriuscire liquido, preparare un tappo o un contenitore).
Come rimuovere il paraurti posteriore
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Aprire il portabagagli.
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Rimuovere le coperture in plastica vicino ai fari posteriori (fissate con ganci).
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Svitare i due bulloni per lato (avvitati dall’alto verso il basso) che fissano la parte superiore del paraurti.
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Svitare i due bulloni nella parte inferiore (avvitati dal basso verso l’alto).
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Nei passaruota, svitare cinque bulloni per lato che fissano i parafanghi (parte posteriore).
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Spostare i parafanghi e svitare due bulloni per lato (avvitati dal basso verso l’alto, di difficile accesso).
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Sbloccare i gancetti nei parafanghi (tirare gli angoli verso di sé).
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Con l’aiuto di un’altra persona, rimuovere delicatamente il paraurti tirandolo all’indietro (fare attenzione ai cavi).
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Scollegare i connettori elettrici (se presenti).
Descrizione del modello: design, caratteristiche tecniche, personalità
Design
La Audi TT I è un raro caso in cui un concept car è arrivato quasi invariato alla produzione. Forme tondeggianti, linee morbide e passaruota prominenti la facevano sembrare un’auto del futuro.
Caratteristiche tecniche
Sotto il cofano, la TT montava diversi motori:
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1.8 T (180 CV) – il quattro cilindri turbo, la versione più diffusa.
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1.8 T (225 CV) – versione potenziata con intercooler e turbina migliorata.
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3.2 VR6 (250 CV) – il sei cilindri con trazione integrale.
Le prime TT furono criticate per la scarsa stabilità ad alta velocità, dovuta al passo corto. In seguito, Audi migliorò la sospensione e introdusse sistemi elettronici di stabilizzazione.
Interni
L’abitacolo era minimalista, ispirato all’aeronautica: prese d’aria rotonde, plancia essenziale e pulsanti a forma di interruttore. I materiali erano di alta qualità: alluminio, pelle e plastica morbida.
Curiosità sulla Audi TT I
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Il concept fu sviluppato in segreto – i designer lavorarono al progetto nel tempo libero, senza informare i dirigenti. Quando lo presentarono, ottennero subito l’approvazione.
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Il nome viene dalle corse – "TT" si riferisce alla Tourist Trophy, famosa gara motociclistica sull’Isola di Man.
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Problemi aerodinamici – la forma tondeggiante poteva causare sollevamento ad alta velocità. Dopo alcuni incidenti, Audi installò spoiler e migliorò la sospensione.
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Status di cult – la TT I apparve in film, videoclip e videogiochi (es. Need for Speed).
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Versioni rare – nel 2005 uscì la TT quattro Sport (240 CV), con carrozzeria alleggerita e senza sedili posteriori.
Conclusione
La Audi TT I non è solo un’auto, ma un simbolo di un’epoca. Dimostrò che una sportiva compatta può essere elegante, tecnologica e accessibile. Pur con i suoi difetti, resta un’auto autentica e desiderata dai collezionisti, il cui design continua a ispirare.