Nei primi anni 2000, Volvo ha presentato due modelli importanti che hanno continuato la tradizione del marchio: affidabilità, sicurezza e design sobrio. Si tratta della prima generazione della S60 (berlina) e della seconda generazione della V70 (station wagon), prodotte dal 2000 al 2009. Nonostante le diverse carrozzerie, queste due versioni condividevano la piattaforma e molte soluzioni tecniche, diventando popolari in Europa e Nord America.
Tipi di carrozzeria e restyling
S60 I – Una classica berlina a quattro porte che ha sostituito l’ormai datata Volvo S70. Si distingueva per le linee fluide, la caratteristica griglia frontale arrotondata e i fari riconoscibili. Nel 2005, il modello ha subito un restyling: ottica ridisegnata, paraurti aggiornati, nuova griglia e materiali interni rinnovati.
V70 II – Una station wagon che ha ereditato il posto della prima generazione della V70. Ha mantenuto la praticità scandinava: bagagliaio spazioso, abitacolo comodo e la possibilità di avere la trazione integrale. Nel 2004, anche la V70 è stata aggiornata con piccole modifiche al frontale, migliore insonorizzazione e nuovi motori.
Entrambi i modelli erano basati sulla piattaforma Volvo P2, utilizzata anche per la S80 e il SUV XC90. Ciò garantiva una struttura robusta, elevata sicurezza passiva e un’ottima tenuta di strada.
Materiale dei paraurti (può variare)
Polipropilene più un terpolimero di etilene, propilene e diene, con il 20% di carica minerale. Marcatura: >PP+EPDM-TD20<
A seconda dell’anno di produzione, i punti di fissaggio possono variare leggermente. Attenzione: alcuni elementi originali erano fissati con rivetti in alluminio, che vanno rimossi tramite foratura. Solitamente, durante il montaggio fai-da-te, i rivetti vengono sostituiti con clip o viti. Se il paraurti non è mai stato rimosso, preparatevi a usare un trapano e punte adatte.
Come rimuovere il paraurti anteriore
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Aprire il cofano.
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Rimuovere i sei gancetti sotto il cofano (premere prima il perno centrale, poi estrarre il gancetto).
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Togliere i due gancetti nella parte inferiore.
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Svitarre le viti nei passaruota.
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Sganciare le coperture sotto i fari (non è necessario rimuoverle completamente, basta liberare le parti vicine alla griglia) e svitare le due viti nascoste.
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Nelle versioni più vecchie, svitare i dadi e rimuovere i lavafari. Nelle versioni più recenti, estrarre gli ugelli dei lavafari, rimuovere le staffe metalliche e togliere i coperchi insieme agli ugelli (è più semplice che smontarli separatamente).
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Sbloccare i fermi nei parafanghi (tirare gli angoli verso di sé, poi in avanti).
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Con l’aiuto di un’altra persona, rimuovere il paraurti tirandolo in avanti.
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Scollegare i connettori dei fendinebbia.
Come rimuovere il paraurti posteriore
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Aprire il portellone del bagagliaio.
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Rimuovere il rivestimento del pavimento e la batteria (per accedere alla parte interna del montante posteriore).
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Attraverso i fori nel pannello posteriore, svitare i quattro dadi con una chiave a bussola (fare attenzione a non farli cadere all’interno).
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Svitarre le quattro viti nella parte inferiore (avvitate dal basso verso l’alto).
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Rimuovere le viti nei passaruota che fissano i lati.
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Sbloccare i fermi nei parafanghi (tirare gli angoli verso di sé e all’indietro).
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Sganciare i fermi sotto i fanali posteriori.
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Con un aiutante, rimuovere il paraurti tirandolo all’indietro (attenzione ai cavi).
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Scollegare i connettori del sistema di parcheggio assistito (se presente) e dell’antenna.
Caratteristiche tecniche e motori
Sotto il cofano della S60 e V70 erano disponibili motori a benzina e diesel. Tra i benzina:
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2.4 litri aspirati (140–170 CV) – affidabili ma poco brillanti.
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2.5 litri turbo (T5) – da 210 a 260 CV, la scelta preferita per chi cercava prestazioni.
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2.3 litri turbo (R) – nelle versioni S60 R e V70 R erogava 300 CV, con trazione integrale e sospensioni adattive.
I diesel (soprattutto 2.4D e D5) offrivano economia e coppia, apprezzati soprattutto in Europa. Le trasmissioni includevano manuali a 5 o 6 marce e l’automatico Geartronic a 5 rapporti.
Sicurezza e comfort
Volvo è sempre stata all’avanguardia nella sicurezza, e S60/V70 non facevano eccezione. Di serie c’erano airbag, controllo di stabilità e ABS. Tra gli optional: cruise control, fari xenon, clima e audio di alta gamma.
L’abitello era minimalista e funzionale: sedili comodi con buon supporto laterale, controlli ergonomici e materiali di qualità. La V70, ovviamente, vinceva grazie al bagagliaio enorme (fino a 1600 litri con i sedili abbattuti).
Curiosità
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S60 R e V70 R erano le versioni sportive da 300 CV, con trazione integrale e sospensioni sportive. Create per competere con BMW M3 e Audi S4, ma con l’understatement svedese.
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Nel 2007 è arrivata la versione Flexifuel, compatibile con bioetanolo (E85).
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La V70 era spesso usata dai servizi di emergenza in Europa per affidabilità e spazio.
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Nel 2009, entrambi i modelli sono stati sostituiti dalla nuova generazione basata sulla piattaforma Ford EUCD.
Conclusione
Volvo S60 I e V70 II rappresentano l’essenza dell’automobile svedese: non appariscenti, ma affidabili, sicure e pratiche. La berlina offriva dinamica (soprattutto nelle versioni T5 e R), mentre la station wagon spazio senza compromessi. Oggi sono apprezzate per la robustezza e il carattere: se si trova un esemplare ben tenuto, può durare ancora molti anni.