Se pensate che Volvo produca solo auto serie e SUV indistruttibili, il modello C30 vi sorprenderà piacevolmente. Questa compatta hatchback, prodotta dal 2006 al 2013, è stata la "pecora nera" del marchio svedese: ribelle, elegante e diversa da tutte le altre.
Design: eleganza scandinava con un tocco di ribellione
La C30 è stata concepita come erede della leggendaria Volvo P1800 ES degli anni '70, famosa per il suo ampio portellone in vetro. I designer hanno attinto alla classica coupé ma hanno reso la C30 moderna: tetto spiovente, linee ampie e la tipica griglia a forma di "cintura di sicurezza". La particolarità principale, però, è il posteriore: i montanti stretti e il grande vetro che sembra "tagliare" il tetto la rendono riconoscibile al primo sguardo.
Materiale dei paraurti (può variare):
Polipropilene più un terpolimero di etilene, propilene e diene, con il 20% di carica minerale. Marcatura >PP+EPDM-TD20<
Come rimuovere il paraurti anteriore:
-
Aprire il cofano.
-
Svitare due viti (potrebbero non esserci) e rimuovere i cinque ganci che fissano la parte superiore del paraurti.
-
Tirare fuori le due barre di fissaggio e spingere in avanti i fari (non è necessario rimuoverli, ma farlo facilita l'operazione).
-
Girare le ruote verso l'interno del passaruota.
-
Svitate cinque viti su ciascun lato che fissano i parafanghi (parte anteriore).
-
Svitare le quattro viti sotto la vettura (avvitate dal basso verso l'alto).
-
Se presenti, sollevare gli ugelli del lavafari e rimuovere i tappi.
-
Sbloccare i ganci nei parafanghi (inserire la mano nello spazio del faro e tirare l'angolo verso di sé).
-
(Serve l'aiuto di un'altra persona) Rimuovere il paraurti tirandolo in avanti (fare attenzione ai cavi).
-
Scollegare i connettori dei fendinebbia (se presenti).
Come rimuovere il paraurti posteriore:
-
Sollevare il portellone del bagagliaio.
-
Rimuovere i fermi del portellone (girare in senso antiorario e tirare verso di sé).
-
Svitare le due viti sotto la vettura.
-
Nei passaruota, svitare quattro (o tre) viti su ciascun lato che fissano i parafanghi (parte posteriore).
-
Sbloccare i ganci nei parafanghi (usare un oggetto piatto per staccarli e tirare l'angolo verso di sé. Attenzione a non graffiare la vernice).
-
Sbloccare i ganci sotto i fari posteriori.
-
Rimuovere il paraurti tirandolo verso di sé (attenzione ai cavi).
-
Scollegare i connettori dei componenti elettrici.
Interni: minimalismo e funzionalità
L'abitacolo è tipico Volvo: essenziale, comodo e con un'attenzione alla sicurezza. Materiali di qualità, sedili ergonomici (tipici del comfort svedese) e una plancia con console "fluttuante", che in seguito è diventata un segno distintivo del marchio. Gli spazi posteriori sono un po' stretti, ma la C30 non è un'auto per chi cerca praticità: è per chi ama lo stile.
Meccanica: dai diesel economici alla sportiva R-Design
Sotto il cofano c'era una vasta gamma di motori: dal modesto 1.6 benzina al potente 2.5 turbo T5 (230 CV), che accelerava da 0 a 100 km/h in 6,2 secondi. Particolarmente apprezzato era il diesel 2.0D, affidabile ed economico (fino a 5,5 l/100 km). Nel 2009 è arrivata la versione R-Design, con sospensioni più rigide, assetto sportivo e miglior maneggevolezza.
Curiosità sulla Volvo C30
-
L'esperimento elettrico: nel 2010 Volvo produsse una serie limitata di C30 Electric con un'autonomia di 150 km, ma non entrò in produzione.
-
Carriera nelle corse: la C30 ha gareggiato nello STCC (Scandinavian Touring Car Championship), dimostrando che anche una Volvo compatta può essere aggressiva.
-
La rara Polestar: l'atelier Polestar creò una versione da 405 CV, ma ne furono prodotti solo due esemplari.
-
L'ultima Volvo "diversa": dopo la C30, il marchio si è concentrato sui SUV, abbandonando modelli così particolari.
Perché la C30 vale ancora oggi?
Nonostante gli anni, la C30 rimane un'auto ricercata. Affidabilità, design unico e guidabilità (soprattutto nella versione T5) la rendono una scelta interessante sul mercato dell'usato. È diventata un'icona, simbolo di un'epoca in cui Volvo osò sperimentare.
Conclusione
La Volvo C30 non è solo un'auto, ma un esperimento audace. Ha dimostrato che il marchio svedese sa creare vetture emozionanti e fuori dal comune. Se ne vedete una con il portellone in vetro e il rombo di un turbo, sappiate che è una piccola ribelle dal cuore grande.